Tutto ha inizio, e fine, in un’unica giornata del Marzo 1924, una giornata di festa, il Mothering Sunday, in Inghilterra. La grande guerra si è da poco conclusa, portandosi via moltissime giovani vite e lasciando dietro di sé una lunga scia di lutti e di dolore, famiglie scompaginate, madri in lacrime, stanze vuote, insomma tutto il complesso, amaro, bruciante groviglio di negatività che la guerra porta sempre con sé, a qualsiasi latitudine ed in qualsiasi tempo.
Ma la guerra è finita, è sullo sfondo, indimenticabile ma già lontana; è invece una bella domenica di marzo, e la liturgia della festa prevede che ci siano picnic sull’erba, visite al vicinato, panieri preparati dalla servitù e viaggi in auto scoperta. Due famiglie importanti del Berkshire, i Niven e gli Sheringham, accolgono l’invito rivolto da un’altra famiglia del circondario, gli Obday, a trascorrere insieme il giorno di festa. Ci saranno sandwich da mangiare, calici da alzare brindando, e un argomento di cui parlare, in particolare, perchè le nozze tra Paul Sheringham, il figlio superstite, il solo rimasto, e Emma Obday sono ormai alle porte, ed il matrimonio si preannuncia come l’evento più significativo dell’anno per la piccola comunità.
Le ore che Jane trascorre con Paul saranno le ultime, ma lei ancora non lo sa; ore che ricorderà anche a distanza di molti anni, anche dopo essere diventata una scrittrice affermata e famosa….
Un libro bello, intenso, sensuale, che si legge in un soffio, perfetto nella storia, nella costruzione, nell’uso della lingua. Un paio di immagini credo mi rimarranno impresse più di altre, di questo libro: la lunga passeggiata che, una volta uscito di casa il suo amante, Jane fa nei locali della dimora deserta, completamente nuda, sfiorando le superfici dei mobili, le copertine dei libri, i tendaggi appesi alle finestre, una passeggiata simbolo di libertà ma anche di padronanza della situazione e di consapevolezza di sé… e la corsa in bicicletta nel ritorno verso casa, nell’aria tiepida di quel pomeriggio memorabile e terribile, con i pensieri che corrono più veloci delle ruote, l’aria che scorre sulla faccia, i sogni che prendono forma come nuvole sull’orizzonte….
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