domenica 12 febbraio 2017

"5 personaggi che non mi sono piaciuti"

Nuovo appuntamento con la rubrica “5 cose che…” di Twinbookslovers!
Questa settimana si parla di “5 personaggi che non mi sonopiaciuti”.
Solo 5???? Mi sono detta quando ho letto la prima volta l’argomento di questa settimana... in realtà confesso di aver fatto fatica a trovarne cinque, almeno nelle più recenti letture, quelle che ricordo meglio… e, in effetti, gli ultimi due personaggi non sono esattamente “personaggi che non mi sono piaciuti”, o per lo meno non del tutto, per le ragioni che subito dopo dirò…
 Il primo posto, strameritato, nella lista dei personaggi più odiosi di sempre va al personaggio di Lucy Farinelli, nipote della dottoressa Kay Scarpetta, protagonista della lunga serie medical- thriller (ma si dirà poi così? Chissà…) della famosa patologa forense. Lucy è il personaggio più odioso della serie, anzi, tra i più antipatici di sempre, e a mio parere è per certi versi il personaggio che ha reso sgradevoli molti dei romanzi della Cornwell; vera “palla al piede” della narrazione, Lucy è un personaggio capace, con le sue esagerate qualità ed i suoi eccessivi pregi (bellissima, fortissima, intelligentissima, ricchissima, etc.) di succhiare ogni energia creativa della scrittrice, e di imprimere alla storia, grazie alle sue nevrosi e ai suoi nodi irrisolti, un ritmo ossessivo e un tono cupo, a tratti addirittura angoscioso….
Secondo posto per il personaggio di Angelica, protagonista di “La custode del miele e delle api” di Cristina Caboni. Il libro non mi è piaciuto, è stato tra le peggiori letture dello scorso anno, e a questo mio giudizio abbastanza netto ha contribuito non poco il personaggio della protagonista, che non sono mai riuscita ad inquadrare, nel comportamento e nel modo di pensare….

 Zia Mame. Il libro di Dennis ha buoni spunti, lo ammetto, ma il personaggio principale, ossia Zia Mame è davvero…..troppo: troppo imbranata, troppo sfortunata, troppo ingenua, troppo ottimista, troppo spendacciona, troppo sopra le righe… Un “troppo” generale che rende il personaggio assolutamente poco credibile e del tutto improbabile…
 E da qui in poi, personaggi che non dico non mi siano piaciuti, ma neanche che mi siano piaciuti del tutto. Lisbeth Salander, per esempio. La protagonista della trilogia Millennium è un personaggio forte, oscuro, geniale, dal passato sofferto, dall’intelligenza profonda e dai comportamenti border line; è però così tagliente, così dichiaratamente fuori dagli schemi, così lontana da un concetto medio di “normalità” (emotiva, caratteriale etc.), che da un lato mi affascina e dall’altro mi terrorizza….
 Un po’ come – anche se i motivi esattamente opposti – il personaggio di Rachel, protagonista di “La ragazza del treno” di Paula Hawkins, da cui è stato tratto di recente il film con Emily Blunt (nella foto). Ci sono stati momenti, durante la lettura del libro, in cui ho sentito la voglia di entrare nelle pagine e darle uno scapaccione, strapparle la bottiglia dalle mani, ficcarla di prepotenza sotto la doccia e scrollarla ben bene come un melo carico di frutti… ecchecavolo! 
Poi, ci sono passaggi del libro che ti riavvicinano al cuore questa giovane donna fragile e ferita, che la rendono morbida e da coccolare come un gattino bagnato, passaggi in cui ti sembra di doverle dare, se non proprio ragione, almeno attenuanti per un comportamento che diversamente non potrei comprendere, ma in altri passaggi mi è solo venuta voglia di prenderla a schiaffi!

Nessun commento:

Posta un commento