venerdì 18 novembre 2016

Nuova lettura - Il libro dei Baltimore

 
Dopo "L'arte di essere fragili", di Alessandro D'Avenia, inizio una  nuova lettura, "Il libro dei Baltimore", di Joel Dicker. Ho sentito opinioni diverse su questa ultima opera dell'autore di "La verità sul caso di Harry Quebert", e mi sembra di aver capito che coloro che avevano amato l'opera d'esordio di questo scrittore hanno apprezzato anche il suo ultimo lavoro... l'esatto contrario per gli altri, che dopo la lettura di questa  ultima uscita, hanno trovato elementi per confermare la loro precedente opinione negativa...
Vedremo, come sempre non c'è che da leggerlo e farsi una opinione personale...

Di certo c'è, però, che le copertine dei due libri sono praticamente identiche, nonostante la pubblicazione da parte di due diverse case editrici, Bompiani e La nave di Teseo... La costruzione è la stessa: colori scuri, buio, alberi di sottofondo, un'auto sul lato sinistro, ripresa in un caso da dietro e nell'altro nella parte anteriore, e un elemento in primo piano dall'altro lato della pagina, l'immagine di una ragazza nella copertina di "Harry Quebert", e di un cerbiatto in "Il libro dei Baltimore"...
 Considerato come la veste tipografica di un libro sia attentamente studiata e oggetto di analisi preliminari che immagino molto approfondite, non credo che la grande somiglianza delle due copertine sia frutto del caso... se l'intenzione degli editori è stata quella di sottolineare, fin dalla prima impressione, la somiglianza delle due opere e il gradimento che entrambe hanno riscosso (nel caso di Harry Quebert) e possono riscuotere (nel caso dei Baltimore) presso i lettori, credo di poter stare tranquilla... la storia di Harry Quebert m è piaciuta moltissimo!

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